Palmanova

Luoghi da scoprire

Porta Udine

Porta Udine, uno dei tre ingressi possibili alla città fortezza, prende il nome dalla destinazione verso cui conduce. Realizzata tra il 1604 e il 1605, conserva ancor oggi le due grandi ruote utilizzate per alzare e abbassare il ponte levatoio. La facciata monumentale presenta due semicolonne laterali e, sopra il cornicione, due guglie e due garitte di guardia. All'interno si apre una corte con due porticati muniti di altrettanti caminetti e di stanze per l’alloggio delle guarnigioni addette alla guardia. 

All’esterno della porta è visibile il grande acquedotto in pietra bianca, rifacimento del 1751 in stile neoclassico. 

La prima struttura fu realizzata nella metà del XVII secolo per l’approvvigionamento idrico all’interno della fortezza.

Come le altre due porte, era difesa da un ponte levatoio, cancellate e imponenti portoni muniti: ogni sera veniva sollevato, rendendo la fortezza inespugnabile.


La Cascata presso Porta Udine

Alta circa 3 metri, fu ripristinata nel 2015, assieme al breve canale realizzato dalla maestranze veneziane in mattoni con il fondo in sassi posati a secco. 

Riportata alla luce anche una vasca in pietra situata alla base delle due chiuse, costituisce un elemento nell’affascinante sistema di trasporto acque ancora oggi per molti versi misterioso. 

Un cunicolo, in corrispondenza delle arcate dell’acquedotto, non ha ad oggi svelato la sua origine e il suo significato: all’apertura del flusso, si vede fuoriuscire l’acqua prima dal foro rettangolare e poi dalla cascata.

L'Acquedotto Veneziano

All'esterno di porta Udine si erge la possente struttura dell'Acquedotto veneziano

La costruzione risale alle origini della fortezza. 

Venne restaurato più volte: nel 1665 il Provveditore Alvise Molin lo fece ricostruire quasi completamente utilizzando la pietra di Medea ma assunse la sua forma attuale solo nel 1771. L’acquedotto serviva per condurre l’acqua della Roggia di Palma all’interno della fortezza ad uso civico. La lapide al centro dell’opera, costruita dal palmarino Carlo Pico nel 1751, rappresenta una pelle di leone tra due figure allegoriche femminili, Igea e la Sorgente. In essa è riportata un’epigrafe laudatoria del Provveditore Pisani

Nel 2013 fu completamente restaurata ad opera della Soprintendenza.

Altri punti di interesse di:
La Città Fortezza