Fagagna

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Pieve di Fagagna

La Pieve di Santa Maria Assunta era una pieve matrice che sovrintendeva un territorio ben definito nelle sue dimensioni, il cosiddetto piviere. 

La pieve matrice era l’unica che all’interno della giurisdizione possedeva il fonte battesimale (unica ad amministrare il battesimo), il cimitero e un sacerdote fisso, da cui dipendevano altri ecclesiastici che officiavano le cappelle erette nei villaggi circostanti e all’interno del territorio.

Il primo documento storico in cui compare la pieve di Fagagna risale al 1247 ed elenca le pievi all’interno della chiesa di Aquileia e la relativa tassazione. Fagagna risultava la prima per imposizione tributaria confermando in tal modo l’importanza e la ricchezza. Nel 1250 a causa del tradimento di Rizzardo pievano di Fagagna e di Mainardo, preposito di San Pietro in Cargna, la pieve di Fagagna fu concessa al capitolo di Cividale. Da allora la pieve fu governata spiritualmente dal capitolo tramite due suoi vicari che venivano scelti dalla Comunità di Fagagna (giuspatronato). Alla chiesa di S. Maria Assunta quest’ultima era riservato il diritto di nominare anche il cameraro della chiesa (amministratore di beni ed affitti). 

È un vasto edificio con facciata a salienti recentemente restaurato (1983). L’interno, fonte battesimale a tre navate, conserva l’altare costruito all’inizio del Settecento e nobilitato da quattro statue. Interessante il fonte battesimale, firmato e datato 1504 dal più conosciuto dei lapicidi lombardi operanti in Friuli: Giovanni Antonio Pilacorte. Di foggia maestosa, presenta nel dado un bassorilievo con il Battesimo di Cristo, il fusto decorato a fogliame, la coppa con bel motivo floreale e decorazioni tipiche dell’intaglio lombardo rinascimentale.

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Chiese e Cappelle Votive